ENRICO CIRIO, LA SCINTILLA DEL GENIO


Avvicinandoci al mondo di Enrico Cirio (1932-2007) il paragone con le creazioni delle antiche botteghe orafe sorge spontaneo: Cirio incarna l'artifex rinascimentale, studioso dell'universo, che sa di disegno, gemmologia, arte dei metalli, meccanica ed è in grado di trasformare, con straordinaria abilità tecnica, le idee più ardite e immaginifiche in gioielli unici, tutti da raccontare, in una filiera che attraverso una sola mano, la sua, passa dalla ideazione alla realizzazione di un unicum.
Enrico è figlio d'arte: nasce a Torino nel 1932 e insieme al fratello Andrea apprende le basi del mestiere dal padre mentre frequenta la scuola orafa Gherardi e si dedica al contempo agli studi di aeronautica.
Nel 1955 intraprende il suo percorso in solitaria: già dotato di grande tecnica, inizia a cimentarsi con gioielli tradizionali che rivelano la sua maestria per poi elaborare uno stile proprio; guidato da un’innata curiosità si appassiona al mondo delle gemme che non sono per lui unicamente sinonimo di bellezza o ricchezza ma “scintille” dalle quali partire per le sue creazioni ardite e simboliche. È grande amico del tagliatore di gemme Bernd Munsteiner, del quale riesce a interpretare i tagli inediti con geniale inventiva tenendo sempre presente nel corso dei decenni le linee guida dello stile senza però mai rinunciare alla propria visione personale. Nelle sue opere convivono
alcune forme morbide insieme a tante spigolose e geometriche, che fanno di alcuni gioielli veri prodigi di meccanica. Visitando il sito www.ciriomuseo.com, creato dalla moglie Anna - sua inseparabile complice - è possibile confrontarsi con molte sue opere e capirne la poetica di fondo che attinge a ricordi d'infanzia, a rapide visioni, squarci di vita vissuta, paesaggi naturali tutti reinterpretati con materiali preziosi o alternativi come legno, vetro, carbone, perfino sterco di cavallo.
Nel corso della prossima asta primaverile di gioielli, Aste Bolaffi presenterà una significativa raccolta di opere di Enrico Cirio che spaziano dal 1955 al 2007, anno sia della sua scomparsa sia della mostra "Nuvole di pietra" a lui dedicata alla Biblioteca Nazionale di Torino, importante riconoscimento a un artista profondamente torinese ma apprezzato in tutto il mondo.
(di Maria Carla Manenti)


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