IL DESIGN ITALIANO DI GINO SARFATTI


Una delle più significative figure nel mondo del design italiano del secondo Novecento fu quella di Gino Sarfatti, unanimemente considerato il primo grande progettista nel settore dell’illuminazione del nostro paese.

Veneziano di nascita e genovese per formazione, Sarfatti divenne milanese dal 1935, prima collaborando con l’azienda di illuminotecnica Lumen e poi fondando Arteluce Società Anonima A.L. Era però il terribile periodo delle leggi razziali e si dovette quindi aspettare la fine della guerra perché l’azienda cominciasse la produzione a pieno ritmo. Nel 1949 venne aperto uno stabilimento in via Bellinzona 48, l’anno successivo Vittoriano Viganò assunse la direzione artistica dell’azienda e nel 1953 Marco Zanuso ristrutturò il primo negozio Arteluce in corso Matteotti. Ed è proprio il negozio la chiave di volta per capire Arteluce e le creazioni del suo fondatore.

È qui infatti che Sarfatti riesce a interpretare il gusto dei suoi committenti: se una lampada esposta veniva richiesta, di quel modello se ne costruivano più pezzi, senza creazione di prototipi e senza mai superare qualche decina di esemplari. Il negozio divenne quindi il luogo di incontro per un raffinato gruppo di architetti e decoratori che utilizzeranno le illuminazioni di Sarfatti negli arredamenti della borghesia milanese che in quegli anni ricostruiva la sua immagine anche attraverso il prestigio di abitazioni e uffici.

Numerosi gli amici e i collaboratori di Arteluce nel tempo: Franco Albini, Sergio Asti, i membri dello studio BB PR, Gianfranco Frattini, Ico Parisi, Massimo Vignelli e tanti altri. Negli anni ‘60 lo storico negozio di corso Matteotti venne sostituito con un più ampio spazio in via della Spiga e tra i grandi progetti di questo periodo si segnalano le illuminazioni dei musei di Genova e del Castello a Milano, dei transatlantici Michelangelo, Biancamano, Andrea Doria e Raffaello, del celebre Villaggio Eni nel Cadore e infine del Teatro Regio di Torino, ristrutturato da Carlo Mollino, per il quale Sarfatti progettò e realizzò una grande installazione in forma di nuvola. Nel dicembre del 1973, al massimo del successo imprenditoriale, Sarfatti cedette Arteluce a Flos, azienda nata una decina d’anni prima.

La ricerca di soluzioni innovative nei materiali, nelle sorgenti luminose, nelle tecniche produttive e negli effetti scenici è il punto di forza dei progetti di Gino Sarfatti. Diverse centinaia i modelli da lui disegnati e prodotti, numerosi i riconoscimenti lungo tutta la sua carriera, come il Compasso d’Oro per i modelli 559 e 1055 negli anni 1954-55 e due medaglie d’oro in occasione della X e della XV Triennale di Milano.

Nel 2018 Aste Bolaffi ha presentato una coppia di lampade da terra di Sarfatti che, partite da 7.000 euro, sono state aggiudicate a quasi il doppio. E visto questo bel successo della passata stagione, siamo felici di presentare nel catalogo di maggio altri suoi lavori come un set di tre lampade da terra modello 1073 del 1956 e un nutrito gruppo di applique tra le quali alcuni modelli 232 disegnati nel 1961.
(di Cristiano Collari)


ASTA
Mercoledì 8 maggio 2019
Garage Bolaffi, corso Verona 36E, Torino
Ore 15.00

ESPOSIZIONE
da venerdì 3 a mercoledì 8 maggio 2019 dalle ore 11:00 alle 19.00
Garage Bolaffi, corso Verona 36E, Torino

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