I FRANCOBOLLI DEI DUCATI E DEI GOVERNI PROVVISORI DI MODENA E PARMA


All’interno dell’asta Bolaffi di filatelia, svoltasi a Torino dal 29 al 31 maggio scorsi, trovavano spazio due collezioni particolarmente curate dedicate alle emissioni dei Ducati di Modena e di Parma.
Il piccolo Ducato di Modena, storicamente appartenente agli Este, occupato da Napoleone durante la Campagna d’Italia e assegnato in via definitiva a Francesco IV d’Asburgo-Este in seguito al Congresso di Vienna (1815), emette la sua prima e unica serie di francobolli il 1° giugno 1852, regnante Francesco V.
Tra i pezzi di maggior rilievo presenti nella vendita dello scorso maggio vi era una busta affrancata con un 25 c. camoscio chiaro senza punto dopo le cifre spedita da Modena per Livorno proprio il 1° giugno 1852 nel giorno dell’emissione dei franco- bolli estensi. Si conoscono infatti pochissime corrispondenze utilizzate in tale data, di cui solo due con il valore da 25 c. La rarità del pezzo, unita al suo eccezionale stato di conservazione e alla nitidezza dell’annullo, ha fatto sì che la lettera, partita da una base di 25.000 euro, sia stata aggiudicata a 55.200 euro, top price dell’intera vendita.
I francobolli tipo di Modena non sono di per sé di parti- colare rarità, eccezion fatta per la prima tiratura del 40 c. senza punto dopo le cifre, nella caratteristica colorazione celeste anziché azzurro scuro. Nella collezione presentata in asta, le lettere affrancate con un esemplare di questo genere erano ben quattro, tutte vendute a prezzi compresi tra i 3.200 e i 5.300 euro, a seconda della destinazione e della conservazione. Altro esemplare molto comune allo stato di nuovo ma assai più ricercato su documento è l’alto valore da 1 Lira bianco, emesso per le affranca- ture con tariffa più elevata di norma dirette verso località estere. Tra queste, una lettera del 3 giugno 1858 da Carrara per Philadelphia negli Stati Uniti, in cui accanto alla Lira compariva un 40 c. azzurro scuro, è stata battuta a 4.800 euro. L’affrancatura con la Lira di Modena presente in catalogo era una delle migliori esistenti, firmata per la sua grande qualità dai periti Giulio Bolaffi, Emilio Diena e Alberto Diena e aveva fatto parte della prestigiosa collezione ‘Pedemonte’, già venduta dalle Aste Bolaffi nel 1991. 
Nel 1859, con la caduta degli Asburgo-Este in seguito alla sconfitta degli Austriaci a Magenta nel corso della seconda guerra di indipendenza italiana e il successivo pas- saggio del territorio dell’ex Ducato al Regno di Vittorio Emanuele II sotto il governo provvisorio di Luigi Carlo Farini, nominato Governatore dell’Emilia in rappresentan- za del Regno di Sardegna, si provvide all’emissione di una nuova serie di francobolli recanti al centro lo stemma di Savoia.
I francobolli del governo provvisorio di Modena, così come quelli del Ducato, non comprendono allo stato di nuovo particolari rarità, se si eccettuano alcune varia- zioni e sfumature di colore di esemplari più comuni. Più interessante è invece la presenza degli stessi su lettera, in virtù del limitato periodo in cui l’emissione ebbe validità postale. Tra i pezzi appartenenti a questa categoria, una busta di piccolo 
formato spedita il 19 novembre 1859 da Reggio per Pontremoli con un 5 c. verde e un 15 c. bruno nero, già appartenente alla raccolta Gumpert, ha raggiunto un realizzo pari a 9.720 euro. Ricercate sono inoltre le affrancature in cui compaiono almeno tre esemplari di diverso colore sullo stesso documento: due raccomandate, in partenza da Modena per Reggio e Sassuolo e recanti entrambe tre valori da 5 c., 20 c. e 40 c. sono state battute a 4.800 euro ciascuna.
Anche a Parma, capitale del piccolo Ducato adiacente a quello modenese, governa- to dai Borboni dopo la morte nel 1847 di Maria Luigia d’Austria, i francobolli videro la luce il 1° giugno 1852 ma, in questo caso, le emissioni furono tre.
Nella collezione battuta in asta, un blocco di quattro esemplari con gomma originale del 15 c. rosa della prima emissione ha realizzato 6.600 euro, mentre un 25 c. bruno rosso bordo di foglio a destra senza gomma della seconda emissione ha raggiunto 7.800 euro da una base di 3.500 euro.
Assai apprezzata è stata anche, della medesima serie, una coppia orizzontale del 15 c. vermiglio con interspazio di gruppo su lettera diretta a Genova. In questo caso ad attirare l’interesse dei collezionisti è stata la presenza di una varietà particolare, che ha fatto lievitare il prezzo del lotto da una base di 5.000 euro a un aggiudicazione di 15.000 euro. 

Altra tipologia di francobolli di Parma sono le marche destinate alla tassazione dei giornali provenienti dai territori esterni al Ducato, emesse nei valori da 9 c. azzurro nel 1853 e 6 c. rosa nel 1857. Molto comuni allo stato di nuovo, queste marche diven- tano decisamente rare applicate su giornale con il bollo degli uffici di destinazione. Un pezzo da 6 c. su copia de ‘L’Armonia’ del 20 aprile 1859 annullato in arrivo con il doppio cerchio di Pontremoli è stato così aggiudicato a 4.800 euro. 
Con l’esilio della dinastia regnante e l’annessione al regno di Vittorio Emanuele II, sempre in seguito alle vicende della seconda guerra di indipendenza, nell’agosto 1859 apparvero i francobolli del governo provvisorio.
Analogamente alle emissioni modenesi, il limitato periodo in cui gli esemplari del governo provvisorio di Parma ebbero validità postale rende questi pezzi normal- mente più ricercati se usati su documento completo piuttosto che nuovi. Nella vendita di maggio, una lettera per Padova con un 20 c. azzurro e un 40 c. vermiglio di splendida qualità ha realizzato 20.400 euro partendo da 8.000 euro di base, mentre un’altra lettera diretta a Roma con un esemplare isolato del 40 c. rosso mattone è stata venduta a 12.000 euro.

Di Alberto Ponti