LA MANIFATTURA DI SÈVRES L'ECCELLENZA DELLA FRAGILITÀ


La manifattura, nata a Vincennes nel 1738, viene trasferita a Sèvres nel 1756 per volere del re Luigi XV e di Madame Pompadour e nel 1759 passa sotto il controllo esclusivo della Corona, con il nome di Manifacture Royale de Sèvres. La prima porcellana a pasta dura occidentale era nata nel 1708-1709 dalla collaborazione tra il fisico von Tschirnhausen e l’alchimista Böttger e la prima fabbrica era stata fondata a Meissen nel 1710. La manifattura
di Sèvres inizia però soltanto nel 1768, dopo la scoperta del primo giacimento di caolino in Francia, la produzione in porcellana dura, o porcelaine royale, senza abbandonare quella in porcellana tenera, o porcelaine de France.

Tra gli scultori chiamati a creare oggetti  di qualità e bellezza ineguagliate sono annoverati nomi del calibro di Pigalle, Clodion, Caffiéri, Houdon; tra i pittori Aloncle, Evans, Dodin, Noel. La produzione è quasi esclusivamente di committenza reale, per uso personale o come dono diplomatico e solo in rari casi destinata alla vendita.
Celebri, tra gli altri, il servizio verde mela di 500 pezzi, donato nel 1777 da Maria Antonietta al fratello, l’imperatore Giuseppe II e quello detto dei Cammei commissionato da Caterina II di Russia per il principe Potemkin; o ancora il servizio del cardinale di Rohan, composto di 368 pezzi e costato più di 20.000 livres. Caratteristici sono gli accesi colori usati: dal gros bleu al bleu de roi e al bleu céleste, verde mela, rosa Pompadour, giallo, rosso e nero.
La produzione si distingue per le decorazioni a fiori e ghirlande e quella con paesaggi o scene mitologiche entro riserve su fondo unito. Dal 1752 vi si modellano anche figure, gruppi e surtout de table in biscuit, una porcellana a duplice cottura non smaltata.

La manifattura subisce una crisi durante la Rivoluzione da cui si riprende sotto Napoleone, divenendo Manifacture Imperiale. Nel 1804 cessa la produzione della porcellana tenera. Napoleone nel 1807 commissiona e invia allo Zar Alessandro il cosiddetto Service Olympique. Del 1809 è invece il Service d’entrée, dono dell’Imperatore alla sorella Elisa, granduchessa di Toscana, decorato da un motivo con cigni e cammei, in oro su fondo beau bleu. Sempre del 1809 è il servizio marly rouge, detto alla farfalla per la presenza di una farfalla diversa al centro di ognuno dei 180 piatti che lo compongono, consegnato a Fontainebleau nell’ottobre del 1809 per l’arrivo di Napoleone dopo la firma del trattato di Schönbrunn.

Nel corso del XIX secolo la manifattura rinnova più volte la produzione al cambiare del gusto e degli stili, grazie alla collaborazione con gli artisti contemporanei e sperimenta nuove tecniche, come la pâte-sur-pâte nella seconda metà del secolo. Nel 1876 si trasferisce nei pressi del parco di Saint Cloud, dove tuttora si trova, insieme al Museo Nazionale della Ceramica e per tutto il ‘900 continuerà la collaborazione con artisti famosi, quali Lalique, Matta e Sottsas.
L’eccellenza ineguagliata della manifattura di Sèvres continua a richiamare l’attenzione di collezionisti, istituzioni e musei. Non ha fatto eccezione l’elegante écuelle in porcellana dura, datata 1787, top lot dell’asta di arredi del 24 maggio, che, dopo una accesa competizione in sala, ai telefoni e online tra clienti italiani e stranieri, ha realizzato € 68.600. L’écuelle era parte una raffinata collezione privata di porcellane di Sèvres e di altre manifatture del XVIII secolo.

di UMBERTA BOETTI VILLANIS