SMERALDO: IL FASCINO DELLA PIETRA SEMPREVERDE


Alcuni storici stimano che gli antichi Egizi estraessero smeraldi già a partire dal 3500 a.C. Nonostante alcune fonti attestino che i Romani (tra il 500 a.C. e il 400 d.C.) fossero a conoscenza di miniere nelle Alpi, l’Egitto rimase la maggior risorsa mineraria di smeraldi fino al sedicesimo secolo, quando gli esploratori spagnoli scoprirono ricche miniere in Sud America. La Colombia, infatti, è ancora oggi uno dei paesi più importanti a livello mondiale per la produzione di questa pietra preziosa. Lo smeraldo è una varietà di berillo, specie che comprende diverse pietre rinominate in base al colore. La varietà più diffusa e conosciuta, dopo lo smeraldo, è l’acquamarina col suo tipico colore azzurro ghiaccio. La morganite è la varietà caratterizzata da un delicato colore rosa pastello e pesca, mentre la variante gialla è chiamata eliodoro. Sono anche conosciute una varietà blu scura denominata Maxixe (che non viene però utilizzata in gioielleria in quanto il suo colore sbiadisce rapidamente se esposto alla luce o al calore) e una varietà rossa che alcuni commercianti promuovono chiamandola “smeraldo rosso”. 

Gli smeraldi sono, per la maggior parte, apprezzati per il colore: il verde dello smeraldo ha fissato lo standard del colore verde tra tutte le varie pietre colorate da migliaia di anni. Il più desiderabile range di colori per lo smeraldo va dal blu-verde al verde, con forte e
intensa saturazione e da media a intensa tonalità. Piccole differenze nella gradazione di colore, tonalità o saturazione possono comportare grandi differenze nel valore della pietra, quando gli altri fattori (purezza e carati) sono uguali.
A causa delle modalità di formazione geologica, gli smeraldi sono pietre più fragili rispetto ad altre gemme come i corindoni (zaffiri e rubini). Gli smeraldi presentano solitamente fratture interne e numerose inclusioni, solitamente visibili a occhio nudo. Questi fattori rendono gli smeraldi vulnerabili a eventuali danni durante i processi di taglio della pietra, ma anche se indossati quotidianamente senza prestare le dovute attenzioni. È infatti una prassi tipicamente diffusa nelle pietre in commercio quella di sigillare le fratture degli smeraldi con olii o resine per migliorare l’aspetto e la resistenza, trattamenti che in ogni caso sono da evidenziare nelle valutazioni commerciali.

Le inclusioni negli smeraldi, tuttavia, non sono necessariamente da considerare come un fattore negativo: sono di estrema importanza per i gemmologi nella separazione tra smeraldi naturali e le loro controparti sintetiche – la cui produzione è iniziata negli anni '30 con la creazione del primo esemplare sintetico. Le inclusioni degli smeraldi vengo solitamente descritte come rami di alberi che si intrecciano, tanto che alcuni commercianti usano il termine “jardin” – termine francese per “giardino” – per descriverle. 

Colombia, Zambia, Brasile e Zimbabwe sono i paesi da cui proviene la maggior parte degli smeraldi presenti sul mercato. Storicamente, la Colombia è il paese produttore di smeraldi per antonomasia, sia per alta qualità che per grande quantità. Il colore più fine e ricercato ancora oggi viene definito dal mercato come “Colombian”. In Zambia gli smeraldi furono scoperti nel 1931 ma la produzione commerciale prese il via solo nel 1967. I cristalli qui estratti sono caratterizzati da una forma irregolare e hanno generalmente un colore più scuro. 
Nonostante le miniere brasiliane producano occasionalmente anche pietre di alta qualità, gli smeraldi estratti nel paese hanno di solito qualità più bassa rispetto a quella delle miniere colombiane e vengono impiegati nella gioielleria di massa. La miniera Sandawana fu scoperta nel 1956, quando lo Zimbabwe era ancora chiamato Rhodesia e ha fornito una costante produzione fino al 1993, con pietre di dimensioni molto piccole, ma ricche nel colore. 

Attualmente lo smeraldo è la più quotata pietra di colore. Alcuni smeraldi di altissima qualità possono avere un valore per carato più alto dei diamanti. Nella vendita di ottobre 2018 Aste Bolaffi ha presentato un anello del 1880 circa con smeraldo colombiano di taglio rotondo che, partito da 9.000 euro, è stato aggiudicato a quasi il doppio. Nella nostra prossima asta del 17 ottobre presenteremo un antico anello del 1900 circa incastonato con un pregevole smeraldo di taglio rettangolare di ct 3,20 ca. e base d’asta di 10.000 euro. (di Federica Selleri)

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