STILE E CIVILTÀ NELLE OPERE DI GIO PONTI


Architetto, designer, saggista e pittore, Gio Ponti è stato uno dei geni poliedrici più rappresentativi del nostro Novecento e il suo nome è ormai entrato di diritto tra quelli degli artisti italiani più desiderati dal mercato internazionale. Uomo legato al mondo classico ma sempre con lo sguardo puntato al futuro, Gio Ponti fu il primo vero promotore del dibattito sul rapporto tra arte e industria. Attraverso l’intensa attività pubblicistica sulle riviste che creò e diresse, egli contribuì infatti all’affermarsi di una cultura della casa e di una nozione di design come momento formativo e qualificante della produzione seriale. Programma, questo, che informò e ispirò la sua multiforme attività di progettista, intellettuale e docente universitario.

La prossima asta di Arti del Novecento offre una piccola ma significativa raccolta di disegni, oggetti e lavori che ben illustrano la versatilità della produzione del grande architetto lungo tutta la sua carriera.

Tra il 1934 e il 1937 Ponti realizza la facoltà di lettere e il rettorato dell’Università di Padova, disegnando anche un grande ed evocativo ciclo di affreschi, un programma decorativo assolutamente eccezionale per estensione e qualità, dove egli poté esprimere la sua aspirazione all’opera d’arte totale.

E proprio di questi affreschi, il prossimo catalogo proporrà alcuni splendidi disegni preparatori a china e a matita. In asta avremo inoltre altri interessanti e inediti disegni originali come alcuni schizzi a pennarelli colorati raffiguranti
lampade prodotte negli anni Sessanta, illustrazioni di costumi e scenografie teatrali e una coppia di grandi incisioni che raffigurano il celebre Gonfalone d’Onore del Policlinico di Milano, alla cui lavorazione collaborò anche il gioielliere Alfredo Ravasco.

Sono però gli oggetti disegnati da Gio Ponti ad avere il maggior rilievo nel catalogo con la presenza di un tavolo basso in legno e vetro esposto anche alla Triennale di Milano e due prototipi dei suoi famosi cavalli disegnati per Lino Sabattini, ambedue firmati sulla lastra da Ponti. Emblematico omaggio al suo libro L’architettura è un cristallo del 1957, il catalogo propone anche un modello di struttura architettonica in plexiglass. Ma i più significativi esempi del design come intreccio di forme classiche e visione moderna sono rappresentati da una coppa prodotta per la milanese San Cristoforo con decorazione dorata, e la rarissima Bottiglia mamma prodotta da Domenico Minganti per la Cooperativa Ceramica di Imola con i suoi toni caldi di rosso e giallo che la rendono forse l’oggetto più iconico di questa sezione dedicata al grande maestro.
 
di CRISTIANO COLLARI