DIFFORMI MA NON DEFORMI: I FRANCOBOLLI ‘NATURALI’


La storia del collezionismo filatelico passa anche dai francobolli cosiddetti ‘naturali’ e da innumerevoli varietà che contraddistinguono rarità e non del settore.
È stata Bolaffi, storica azienda del settore, a utilizzare per prima il termine di francobollo “naturale” definendo come tali tutti gli esemplari che, pur essendo stati emessi da un’amministrazione postale, sono giunti sul mercato in modo difforme ed imprevisto ovvero con una grafica diversa ma comunque plausibile, conservando una logica iconografica che li rende del tutto simili rispetto a un francobollo ufficiale.
Il primo francobollo "naturale" della filatelia italiana fa parte della raccolta degli antichi Stati e appartiene al ducato di Modena. Si tratta del 25 c. verde anziché camoscio emesso nel 1852, già oggetto di studio da parte del grande esperto Emilio Diena nella sua monografia sulle emissioni modenesi pubblicata nel 1894. Il valore fu considerato in principio una prova e solo successivamente un errore, tesi suffragata dal fatto che carta e gomma sono del tutto simili a quelle del 5 c. verde della medesima serie.
Nella prossima asta Bolaffi di filatelia sarà presente una selezione importante di francobolli ‘naturali’ proveniente da una splendida e avanzata collezione del Regno d’Italia. Il catalogo sarà infatti arricchito da tutte le più importanti rarità del settore, a cominciare dal Volta Violetto, francobollo emesso nel 1927 in occasione del primo centenario della morte del celebre scienziato.
Una esigua parte dei fogli del valore da 20 c. destinato alle Colonie italiane sfuggì alla soprastampa, dando origine a questo ricercato esemplare. Originano allo stesso modo anche la serie di quattro valori della Seconda Milizia (emessa l’anno successivo con sovrapprezzo a favore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) in colori diversi, anch’essi destinati alle Colonie ma rimasti senza soprastampa, il Nozze Verde del 1930 e l’Augusto Violetto del 1937, provenienti rispettivamente dagli unici due fogli di 50 esemplari che non ricevettero l’impressione del nome del possedimento.
Fra le varietà più note della Repubblica italiana ritroveremo invece due francobolli emblematici come il K2 e il Derby senza scritta.
Il primo fu scelto per celebrare la conquista della vetta del K2 da parte della spedizione italiana al Karakorum, capeggiata da Ardito Desio e avvenuta il 31 luglio 1954. L’emissione del francobollo fu approvata dal Consiglio dei Ministri il 5 marzo 1955 e autorizzata con decreto del 21 giugno successivo ma, per motivi non noti, il valore non vide mai la luce.
Il secondo esemplare proviene invece dall’ultima fila di uno dei sei fogli di 50 esemplari del francobollo ordinario, nei quali, per lo spostamento di dentellatura dovuto a un difetto di registro, la stampa della dicitura “Centenario Derby Italiano di galoppo” risulta mancante.

di Matteo Armandi