La Venere benevola protagonista dell’importante opera firmata da
Ventura Salimbeni o quella scultorea, pienamente manierista, còlta da Tommaso Laureti nel toccante momento in cui scopre il corpo senza vita di Adone, o ancora la regina di Saba mentre offre doni al re Salomone in una scena dalla grande vivacità coloristica e la complessità delle architetture dipinta da Andrea Ansaldo. Sono molteplici le rappresentazioni dell’universo femminile presenti nei dipinti in vendita da
Aste Bolaffi il
22 settembre a
Torino in occasione dell’asta di “
Arredi, dipinti e oggetti d’arte”.
Il catalogo propone 665 lotti da importanti committenze a partire dall’
arte orientale, con oggetti provenienti da Cina, Tibet e Sud Est Asiatico, una ricca selezione di
argenti piemontesi e
francesi del Settecento, un capitolo dedicato al principe degli argentieri
Buccellati, un insieme di pregiate maioliche tra cui spicca un piatto da parata della
Manifattura di Moustier recante lo stemma di Vittorio Amedeo II (base d’asta 2.000 euro).
Nella sezione dedicata agli arredi si trovano eleganti
mobili neoclassici che rappresentano il meglio della produzione del Nord Italia, dal Piemonte al Veneto, passando per Parma e la Lombardia: il cassettone a mezzaluna firmato dall’ebanista torinese
Giuseppe Viglione (10.000 euro), la coppia di consoles venete con decoro rocaille (1.200 euro), la cornice in legno dorato disegnata da
Ennemond Alexandre Petitot, che dal 1753 lavorò a Parma come primo architetto del duca Filippo di Borbone (25.000 euro).
Per quanto riguarda i dipinti antichi, il Settecento è rappresentato da un “Capriccio con figure” di
Francesco Guardi (35.000 euro) e una piccola scena di vita quotidiana “Fiera di paese” di
Giovanni Michele Graneri (8.000 euro) mentre l’Ottocento da due opere orientaliste: la storica tela di
Alberto Pasini “Mattino nei dintorni di Sultaniè” (30.000 euro) e il suggestivo “Tramonto sull’Atlante” di
Hermann David Salomon Corrodi (10.000 euro).
Il catalogo vanta
opere di rilevanza museale a cavallo tra XVI e XVII secolo come la grande tela del pittore senese
Ventura Salimbeni “Venere e Cupido” (1610), sottoposta al vincolo d’interesse culturale (25.000 euro), o il dipinto del genovese
Andrea Ansaldo “La regina di Saba offre doni al re Salomone” (35.000 euro). Prestigiose le scene mitologiche “Danae” di scuola fiamminga del XVII secolo (22.000 euro), il dipinto di metà Cinquecento “Venere e Adone” di Tommaso Laureti (15.000 euro) e “Susanna e i vecchioni” di scuola veneta del XVII secolo (14.000 euro).
“
Mobili, dipinti e oggetti di grande qualità compongono questo variegato catalogo che abbraccia l’universo collezionistico dell’antiquariato attraversando il gusto e le epoche e proponendo un insieme di opere eterogenee ed eclettiche, dal forte respiro internazionale, che ci aspettiamo possano attrarre non solo i collezionisti più esigenti, ma anche gli appassionati d’arte alla costante ricerca del pezzo raro o insolito”, commenta
Cristiano Collari, responsabile del dipartimento.
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